A chi attraversa i paesaggi rurali in questo periodo, capita senz’altro di vedere qualche coraggioso lavoratore dedito alla potatura delle viti, pur nel freddo delle prime luci del mattino!
I mesi invernali sono infatti quelli giusti per effettuare la potatura secca delle piante di vite, cioè la potatura più importante tra tutte quelle alle quali si sottopongono le viti. La definizione “potatura secca” va a indicare la potatura invernale, in contrasto con la “potatura verde”, che è invece quella che si effettua nei mesi estivi.
La potatura invernale è un’operazione estremamente delicata, che va effettuata in un periodo preciso. Per eseguirla correttamente bisogna agire nel periodo compreso tra la caduta delle foglie dalle piante e la ripresa vegetativa (in primavera).
A seconda dell’area geografica e del tipo di vitigno, le settimane più adatte per la potatura secca si collocano tra gli inizi di dicembre e la fine di febbraio. Ma in certe zone, per scongiurare il pericolo di gelate primaverili e i conseguenti danni che arrecherebbero alle piante, è preferibile programmare questa operazione in epoca tardiva. In questi casi si sceglie di effettuare la potatura secca poco prima dell’apertura delle gemme, così da ritardare il germogliamento e proteggere la pianta.
In regioni come Veneto e Friuli, i mesi di gennaio e febbraio sono il momento in assoluto migliore per eseguire la potatura invernale.
In generale, la potatura delle viti è un’operazione fondamentale che, se effettuata con precisione e regolarità, consente di mantenere una certa costanza produttiva. Non solo aiuta le piante a rimanere sane, ma ne incanala le energie di crescita nella giusta “direzione”. La qualità e la quantità di uva prodotta dalla pianta sono strettamente legate alla correttezza delle operazioni di potatura.
Prendersi cura di un vigneto comporta tanti sacrifici, ma regala anche grandi soddisfazioni. E le operazioni di potatura invernale, pur nel freddo di queste giornate, faranno la differenza tra qualche mese!