La linea Blend di Tenuta Belcorvo è stata studiata apposta per andare incontro alle diverse esigenze di consumo dei nostri clienti. Per ogni esigenza è stato pensato il contenitore più adeguato: Bag in Box per il consumo casalingo, fusti per la ristorazione e le enoteche, cisternette per la mescita e il negozio.
E poi ci sono loro: le damigiane. Un classico intramontabile, irrinunciabile per chi ama portare avanti la tradizione dell’imbottigliamento nella propria cantina. La grande selezione di vini in damigiana Belcorvo nasce proprio per questo: valorizzare le tradizioni e permettere di portarle avanti a chi, come noi, le ama.
Per questo motivo abbiamo stilato un piccolo abbecedario con le parole chiave dell’imbottigliamento, dedicato a tutti coloro che amano la soddisfazione del fare da sé!
A come Avvinamento: operazione fondamentale da compiere subito prima del travaso, che consiste nel bagnare le pareti delle bottiglie con il vino che vi si vuole imbottigliare.
B come Bottiglia: le bottiglie devono essere assolutamente pulite e asciutte. Lavatele bene con acqua calda e uno spazzolino idoneo, senza usare detergenti che potrebbero alterare il sapore del vino. Fatele poi asciugare a testa in giù, fino a che non avranno la minima traccia di umidità. In quanto al colore, normalmente si ricorre alle bottiglie marroni o verdi per i vini rossi, alle bottiglie verdi o trasparenti per i vini bianchi e rosati.
C come Cantina: per la conservazione del vostro vino imbottigliato, una cantina buia e priva di odori, possibilmente senza eccessivi sbalzi di temperatura, è senz’altro il luogo migliore in cui riporre le bottiglie dopo il travaso.
D come Damigiana: parte tutto da qui, dal più classico dei contenitori per il vino sfuso. Tra le tante capienze possibili, noi di Tenuta Belcorvo abbiamo scelto le damigiane da 34 litri per farvi portare a casa i vini della nostra linea Blend.
E come Etichetta: per completare le operazioni di travaso, l’etichettatura delle bottiglie è fondamentale. Indicate la qualità, la provenienza e l’annata del vino imbottigliato, e se vi sentite creativi, aggiungete un tocco di personalizzazione all’etichetta con un disegno o il vostro nome.
F come Famiglia: impossibile pensare al travaso del vino senza sentirsi di nuovo un po’ bambini, tornando con la memoria a oziosi pomeriggi in cui si aiutava il nonno a trasferire il vino da damigiane che sembravano enormi a fragili bottiglie di vetro stipate nell’ombra di una cantina. Il valore del vino risiede anche in questo: tramandare una passione legando le generazioni l’una all’altra.
G come Giovane: chi lo dice che le tradizioni non possano subire un ringiovanimento? Se la pratica dell’imbottigliamento tramite damigiana rimanda al fascino del passato e dei ricordi, è tuttavia possibile ricorrere anche ad altri contenitori, appunto più “giovani”, per dedicarsi al piacere del fare da sé. Le Bag in Box sono una soluzione pratica e vantaggiosa: sono senza dubbio molto maneggevoli (nella linea Blend di Tenuta Belcorvo le potete trovare della capienza di 5, 10 o 20 litri) e, soprattutto, se interrompete il travaso prima di aver svuotato completamente il contenitore, il vino non correrà il rischio di ossidarsi, perché la sacca che lo contiene è studiata apposta per impedire all’aria di entrare.
I come Imbuto: per chi fosse alla primissima esperienza in fatto di imbottigliamento, potrebbe esserci un po’ di confusione circa l’attrezzatura da acquistare. Vi diamo un suggerimento: niente imbuti! Lo strumento indispensabile di cui avrete bisogno è il cosiddetto “travasatore”: una canna a sifone in plastica o gomma, lunga circa 1,50 m, dotata di un serbatoio aspirante e un rubinetto.
L come Lunario: c’è chi ci crede e chi no, ma tradizione vuole che la scelta delle fasi lunari costituisca un elemento fondamentale per la buona riuscita dell’imbottigliamento. Gli appassionati di vino sanno benissimo che: in fase di luna nuova è assolutamente sconsigliato imbottigliare; con il primo quarto di luna si imbottiglia per ottenere vini più frizzanti; la fase di luna piena garantisce ottimi risultati per tutti i tipi di vino; l’ultimo quarto di luna è la fase migliore per imbottigliare vini da invecchiamento e vini dolci. A noi di Tenuta Belcorvo piace portare avanti le tradizioni generazione dopo generazione: nel nostro Lunario 2020 troverete indicati tutti i momenti migliori di questo nuovo anno per ottenere ottimi vini nella vostra cantina!
M come Meteo: tra i fattori che influenzerebbero il successo delle operazioni di imbottigliamento ci sono le condizioni meteo. I nostri nonni ci insegnano che sono da evitare le giornate di pioggia e quelle troppo fredde, e che sono invece da preferirsi giornate possibilmente soleggiate e dal clima mite, e soprattutto prive di vento.
N come Numeri: per evitare di ritrovarsi senza bottiglie sul più bello, è necessario fare qualche calcolo prima di cominciare le operazioni di imbottigliamento. Calcolatrice alla mano, bisognerà dividere il numero dei litri di vino contenuti nella damigiana per 0,75 l, ossia la capienza di ciascuna bottiglia.
O come Orizzontale: la posizione orizzontale delle bottiglie è senz’altro la più consigliata per conservarle se le si è tappate con un tappo di sughero. Infatti l’inclinazione fa sì che il vino bagni il tappo, eliminando la possibilità che esso si secchi.
P come Periodo: qual è il momento migliore dell’anno per dilettarsi nell’imbottigliamento? Dipende dal tipo di vino che volete ottenere! Per avere un vino giovane e vivace, da consumare entro l’anno, il periodo consigliato è tra febbraio e aprile. Se invece puntate a un vino stabile, da lasciar maturare in bottiglia anche un paio d’anni, rimandate le operazioni alla fine dell’estate.
Q come Qualità: è un banale pregiudizio la credenza che il vino sfuso sia vino di bassa qualità. Molto spesso dietro a etichette generiche si nascondono in realtà vini bianchi e rossi DOC. Se vi appoggiate a un vinaio o un’azienda di fiducia, sarete certi che le vostre bottiglie conterranno del vino eccellente. La linea Belcorvo Blend è stata pensata proprio per questo!
R come Risparmio: l’imbottigliamento fai da te è una soluzione che, oltre a dare grande soddisfazione, aiuta anche le tasche di chi la pratica. Dopo l’investimento iniziale per l’acquisto dell’attrezzatura e delle bottiglie, anno dopo anno andranno acquistati solo i tappi nuovi e il vino sfuso, il cui costo al litro costituisce un innegabile vantaggio.
S come Sughero o Sintetico?: le due principali tipologie di tappi tra cui scegliere per sigillare le bottiglie dopo il travaso. Quale scegliere? Il tappo di sughero è indispensabile nel caso in cui il vino imbottigliato sia destinato all’invecchiamento. Per le bottiglie pensate per essere consumate entro breve tempo, i tappi sintetici invece vanno benissimo. In entrambi i casi, l’importante è utilizzare sempre tappi nuovi, puliti e di buona qualità.
T come Travaso: l’operazione di travaso vera e propria richiede pochi accorgimenti. È indispensabile porre la damigiana su un piano rialzato rispetto a quello delle bottiglie, dopodiché con l’utilizzo della cannula da travaso potrete procedere al trasferimento “per caduta” del vino. Una volta cominciato a lavorare su una damigiana, è importante riuscire a svuotarla del tutto, senza lasciarvi all’interno del vino che, imbottigliato in un secondo momento, risulterebbe troppo ossigenato. Terminate le operazioni di travaso, lavate bene con acqua calda la cannula da travaso, lasciatela asciugare all’aria e riponetela poi in un luogo pulito e asciutto.
U come Unicità: le bottiglie della vostra cantina saranno sempre uniche. Pur partendo dalle stesse damigiane, il prodotto imbottigliato che si otterrà sarà diverso a seconda del momento in cui si procederà al travaso, al luogo e alla posizione in cui le bottiglie verranno conservate, alla lunghezza del periodo che verrà lasciato al vino per riposare. Fate del vostro meglio e godetevi la sorpresa!
V come Velocità: non aspettate troppi giorni dall’acquisto delle damigiane per procedere all’imbottigliamento. Travasate il vino prima possibile! E appena terminato il travaso, tappate subito le bottiglie, in modo da non lasciare il vino a contatto con l’aria troppo a lungo, correndo il rischio di alterarne le qualità organolettiche.
Z come Zero aggiunte: un consiglio forse superfluo, ma doveroso. Prima di imbottigliarlo, al vino sfuso non va aggiunto nulla! Assicuratevi semplicemente di rivolgervi a un vinaio che commercia vini di qualità, dopodiché stappare le vostre bottiglie, una volta pronte, sarà sempre un piacere.