L’estate volge al termine, e con essa arriva uno dei momenti più attesi e cruciali per le cantine di vino: la vendemmia. Questo periodo è il culmine di un anno intero di duro lavoro, di attese, di speranze legate al clima e alla crescita delle viti. È un momento in cui la natura e l’uomo si incontrano in un delicato equilibrio, per dare vita a qualcosa di straordinario: il vino.
Ma cos’è la vendemmia?
Per chi vive la vita di cantina, la vendemmia è più di una semplice raccolta dell’uva; è il cuore pulsante dell’attività vinicola. È un rito antico, carico di tradizione e significato, dove l’abilità e l’esperienza di chi lavora in vigna si mescolano alla tecnologia e all’innovazione per creare vini che raccontano la storia di una terra e di
una stagione. Ogni acino raccolto porta con sé le tracce di un’annata: il sole caldo di agosto, la pioggia rinfrescante di settembre, le notti fresche che hanno permesso all’uva di sviluppare aromi complessi e intensi.
Quest’anno, con la vendemmia 2024, l’ansia e l’emozione sono palpabili. Le sfide non sono mancate, specialmente
con un clima sempre più imprevedibile. Ecco perché in questo numero del nostro magazine, abbiamo il piacere di condividere l’intervista con Giulia Buffon, proprietaria di una delle cantine più rinomate della regione.
Come sta andando la vendemmia 2024 rispetto alle vostre aspettative iniziali?
la vendemmia sta rispettando le nostre aspettative. La prima varietà ad entrare in cantina è stata come sempre il pinot grigio che ci ha dato soddisfazione ed è stato certamente un ottimo inizio
Quali sfide avete affrontato nella preparazione dei vigneti prima dell’inizio della vendemmia quest’anno?
La sfida è sempre la stessa: ottenere un’uva sana
e bella. Ma per fortuna abbiamo un team speciale: ragazzi che hanno passione e sono competenti. loro monitorano il vigneto quotidianamente.
Le condizioni climatiche hanno alterato la qualità o la quantità del raccolto?
no… non sempre le condizioni sono state ottimali, ma come dicevo prima la differenza l’hanno fatta le persone, l’esperienza e anche tecnologia. Abbiamo stazioni metereologiche su ogni vigneto con cui monitoriamo l’idratazione della pianta e Impianti di irrigazione e attrezzature efficienti, moderni e sostenibili.
Quest’anno, come l’anno scorso, siamo stati soggetti ad eventi climatici estremi, quali sono state le criticità maggiori che avete dovuto gestire e che hanno colpito di più vostri vigneti?
Quest’anno non siamo stati colpiti dalla grandine per fortuna. E Non uso questa parola a caso… purtroppo eventi estremi come quelli dell’anno scorso non lasciano scampo e tutte le nostre cure e attenzioni alla vite non possono limitare i danni.
Avete introdotto nuove tecnologie o pratiche quest’anno per affrontare la vendemmia?
Abbiamo apportato una novità semplice quanto efficace. Abbiamo modificato la nostra routine di vendemmia, iniziando il raccolto prima dell’alba per sfruttare il beneficio delle temperature più basse date dal buio.
Quali sono le prime impressioni sui vini che stanno nascendo dalla vendemmia 2024?
Beh ottime… ora la palla passa in cantina! Un’altra fase con peculiarità specifiche e i cui frutti si potranno assaggiare tra poco!
Tradizione: un legame profondo con la terra
La vendemmia è fatta con un profondo rispetto per le radici della tradizione. Molto spesso, l’uva viene raccolta ancora a mano, grappolo dopo grappolo, con una cura che solo l’esperienza può insegnare. Questo metodo, sebbene sia più faticoso e richieda molto tempo, permette di selezionare solo i migliori grappoli, quelli che hanno raggiunto il perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità. E questo equilibrio è tutto! È ciò che determinerà la qualità del vino e influenzerà ogni fase successiva della produzione, dalla fermentazione all’invecchiamento.
La tradizione qui non riguarda solo il “come” si raccoglie, ma anche il “quando”. Il tempismo è fondamentale. Non esiste un calendario preciso: si segue il ciclo naturale della vigna, monitorando costantemente l’andamento delle uve e decidendo il momento esatto della raccolta. È un lavoro che richiede occhio, esperienza e intuizione, perché basta
sbagliare di pochi giorni e l’intera annata potrebbe risentirne.
Innovazione: la tecnologia a supporto della qualità
Ma la tradizione, da sola, non basta più. Oggi, Tenuta Belcorvo, come molte altre cantine moderne, ha abbracciato l’innovazione per migliorare e perfezionare ogni fase della vendemmia. L’uso di droni per monitorare i vigneti dall’alto, ad esempio, è una delle tecnologie più utilizzate. Questi dispositivi consentono di controllare in tempo reale lo stato di salute delle piante, individuando eventuali stress idrici o zone problematiche del vigneto con una precisione che l’occhio umano non potrebbe mai raggiungere.
Un’altra innovazione interessante è rappresentata dalle macchine selezionatrici che, grazie a sensori avanzati, riescono a scartare automaticamente i grappoli meno maturi o quelli danneggiati. Questo assicura che solo le migliori uve finiscano nel processo di vinificazione, garantendo una qualità ancora più alta rispetto a quella ottenibile solo con la selezione manuale.
Tuttavia, nonostante queste tecnologie avanzate, l’esperienza umana rimane insostituibile. Nessun drone o macchina potrà mai sostituire la sensibilità e l’intuizione di chi lavora da anni in vigna, conoscendo ogni curva del terreno e ogni particolare di ogni vite. La chiave del successo sta nel trovare un equilibrio tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione e l’innovazione.