Come accaduto per la prima volta lo scorso anno, anche nel 2020 i dati delle previsioni vendemmiali sono stati presentati – il 3 settembre – da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini insieme. Gli osservatori territoriali delle tre istituzioni hanno intrecciato le proprie stime per fornire un quadro di sintesi quanto più dettagliato e veritiero possibile.
Buone notizie sul fronte della quantità dei raccolti: la produzione, infatti, dovrebbe mantenersi praticamente invariata rispetto al 2019. Con solo una lieve flessione del -1%, la vendemmia di quest’anno dovrebbe toccare i 47,2 milioni di ettolitri (rispetto ai 47,5 milioni dell’anno scorso). Una cifra di cui andare fieri, perché ancora una volta garantisce il primato produttivo dell’Italia, lasciando Francia e Spagna al secondo e terzo posto in Europa.
Il Veneto si conferma la regione italiana più produttiva, con i suoi 11 milioni di ettolitri stimati.
Per quanto riguarda la qualità delle uve, il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha dichiarato: “L’annata 2020 si presenta con delle uve di ottima qualità, sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia. I primi riscontri analitici evidenziano delle gradazioni medio alte e un buon rapporto zuccheri/acidità, oltre ad un interessante quadro aromatico per le varietà bianche e tenori polifenolici medio alti nelle uve a bacca rossa. Preludio di interessanti e ottimi vini”.
Buone notizie anche dal punto di vista qualitativo, insomma! Già per la vendemmia 2019 si era riscontrato un livello qualitativo superiore, che in corso d’anno ci ha donato vini davvero eccellenti. E questo trend si conferma per il 2020.
Merito dell’andamento climatico dell’ultimo anno. Dopo un novembre e un dicembre caratterizzati da un’alta piovosità, i mesi successivi si sono contraddistinti per un clima tutto sommato privo di grandi sbalzi e brutte sorprese. Ne hanno giovato senz’altro le uve, che hanno avuto la possibilità di crescere e maturare conservando un profilo fitosanitario sano.
L’unica particolarità da riscontrare è il lieve anticipo con il quale le uve sono giunte a maturazione, richiedendo dunque un inizio di vendemmia anticipato. Si calcola che per le varietà più tardive le operazioni vendemmiali dovrebbero concludersi agli inizi di novembre.
Buone notizie su tutta la linea, insomma, che portano una ventata di ottimismo in questo anno difficile. Le premesse per una ripartenza in grande stile del mondo vitivinicolo ci sono tutte.
E ora possiamo proprio dirlo: Felice Vendemmia 2020 a tutti!