22 Giugno 2021

Sostenibilità ambientale: la parola a Irene Buffon

Tempo di lettura: 4 min

L’avventura nel mondo del vino della famiglia Buffon comincia oltre quarant’anni fa, grazie all’intraprendenza di Paolo, sostenuto dal fratello Renzo e dalla moglie Donata. Nel corso del tempo l’azienda di famiglia è cresciuta, acquisendo nuovi terreni e, soprattutto, coinvolgendo nuove persone.


Irene e sua sorella Giulia, figlie di Paolo e Donata, sono state le prime rappresentanti della seconda generazione a rivestire un ruolo attivo in azienda, poi seguite dai cugini Marco e Davide.
Abbiamo intervistato Irene per conoscere il suo prezioso punto di vista su Tenuta Belcorvo e, in particolare, sull’importanza che per l’azienda riveste la sostenibilità ambientale.

Di che cosa ti occupi in azienda, Irene?
Di moltissime cose, in realtà… mia sorella Giulia dice sempre che mi occupo di tutto! Diciamo che non ho un ruolo strettamente definito. Le mie mansioni vanno dall’amministrazione al controllo qualità, passando per la gestione generale.

Tenuta Belcorvo ha appena conseguito la certificazione SQNPI. Ci spiegheresti meglio cos’è? 
La certificazione di qualità sostenibile SQNPI è un sistema che premia chi è in grado di ridurre al minimo l’uso nei vigneti di sostanze chimiche di sintesi e di razionalizzare pratiche come la fertilizzazione, utilizzando quindi metodi produttivi e di difesa dalle avversità delle coltivazioni volti alla sostenibilità ambientale.

Una scelta, quella di coltivare i vigneti nel rispetto dell’equilibrio naturale del territorio, che ha anche una valenza sociale e che si riflette sul luogo in cui la vostra famiglia è cresciuta. Quanto siete legati a queste zone? 
Moltissimo. Qui siamo cresciute io e Giulia e qui facciamo crescere i nostri figli. È il nostro “habitat” e per questo è nostro dovere proteggerlo e tutelarlo.

Dunque, sostenibilità ambientale, economica ed etico-sociale. Ci sono altri progetti in atto o previsti per il futuro che vanno in questa direzione?
Certamente, tutta la realtà aziendale si sta muovendo in questa direzione. Non solo in agricoltura. Anche lo stabilimento e tutti i processi produttivi sono orientati all’efficienza energetica e alla riduzione dell’utilizzo di prodotti chimici.
Per fare alcuni esempi: il nostro depuratore delle acque è di tipo biologico. L’energia elettrica che utilizziamo è prodotta in gran parte dal nostro fotovoltaico e per quella che acquistiamo è certificata e deriva al 100% da energia rinnovabile idroelettrica. Questa scelta ci ha permesso nel 2020 di evitare l’emissione in atmosfera di 540.000 kg di CO2

Parliamo anche di coltura biologica: credi possa essere il prossimo step? La state già praticando? È sostenibile per volumi importanti come quelli che Tenuta Belcorvo produce?
In realtà siamo già certificati Bio. Attualmente solo nella cantina Bolovisto di Ogliano, che è dedicata al nostro Prosecco DOCG. Crediamo fermamente che una maggiore attenzione all’ambiente sia un dovere di ogni cittadino e di ogni azienda.

Su Diario di Belcorvo abbiamo già parlato di come la scelta di consumare vino sfuso sia anche una scelta green, votata alla sostenibilità. In Francia si sta parlando in parlamento della possibilità di creare una quota obbligatoria di prodotti sfusi all’interno dei supermercati. Addirittura si è proposto 1/5 dei prodotti entro il 2030. Pensi che anche in Italia si andrà in questa direzione? Avete notato nei vostri clienti una propensione all’acquisto legata anche a scelte etiche? 
Non solo l’Italia, ma tutto il mondo (con tempi diversi) andrà in questa direzione.
Per quanto riguarda il nostro settore, il vino sfuso viene scelto sempre da più persone, anche giovani, e uno dei motivi è sicuramente una maggiore attenzione all’impatto ambientale. Una nuova sensibilità che in questo caso si sposa anche con la tradizione del nostro territorio.

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