L’etimologia del termine ‘decanter’ farebbe derivare questa parola con ogni probabilità dal latino. Il verbo ‘decantare’, ossia “celebrare con molte lodi”, sarebbe stato usato per descrivere quell’operazione che consente di far sprigionare al vino le sue qualità migliori. Attraverso la decantazione, infatti, alcuni vini vengono esaltati, rendendosi meritevoli… di vere e proprie lodi!
Il decanter è una brocca, di vetro o cristallo trasparente, dalla forma peculiare e ben riconoscibile. A una base molto larga e piuttosto bassa, si contrappone un collo lungo e stretto, che fa assomigliare questo recipiente ad un’ampolla.
La decantazione è un’operazione alla quale si sottopongono i vini rossi che si sono conservati in bottiglia per lungo tempo. Travasando lentamente il vino dalla bottiglia al decanter, si ottiene un duplice beneficio.
Innanzitutto, la decantazione permette di separare la parte liquida e chiarificata del vino dal residuo solido formatosi in fase di invecchiamento.
Inoltre, lasciando al liquido il tempo di ossigenarsi a dovere, si dà modo alle qualità organolettiche di riprendersi al meglio e agli aromi del bouquet di sprigionarsi a pieno.
Ma… quanto tempo? A seconda dei vini, il tempo di decantazione è diverso.
Per i vini rossi strutturati e invecchiati qualche anno, è opportuno lasciare che il liquido si ossigeni per almeno 30 minuti.
Anche i rossi più giovani e meno corposi possono essere sottoposti a decantazione: in questo caso, il contatto con l’ossigeno permette al vino di riprendersi velocemente e “aprire” il proprio bouquet di profumi e sapori.
Le tempistiche di decantazione dei vini sono sempre molto relative. Naturalmente, tanto dipende dal vino stesso e non dall’operazione in sé! È sempre molto interessante osservare (e assaporare) l’evoluzione di un vino con il passare dei minuti. Nel corso del processo di decantazione, infatti, le sensazioni sprigionate dal vino mutano, regalando degustazioni piacevoli e inattese.