24 Luglio 2020

Vino in parole | Cos’è la struttura del vino?

Tempo di lettura: 3 min

Secondo appuntamento per la nuova rubrica di Diario di Belcorvo, il nostro glossario enologico “Vino in parole”! Questo mese abbiamo deciso di concentrarci su un termine che suona sempre un po’ oscuro: STRUTTURA. Che cos’è e come si valuta la struttura di un vino?

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Leggero, robusto, di corpo o medio corpo. Che cos’è la struttura di un vino e come modifica le sensazioni che ci trasmette quando lo beviamo?

Il vino è composto da etanolo, da acqua – per la maggior parte – e da una serie di sostanze non volatili in essa disciolte.
Tecnicamente, la struttura o “corpo” del vino è l’insieme di queste sostanze, che formano un residuo fisso nel momento in cui acqua e alcol sono lasciati evaporare. Maggiore è il residuo fisso, maggiore è la struttura del vino.
Nonostante sia un elemento volatile, in realtà anche l’alcol etilico contribuisce alla struttura del vino: il calore alcolico è infatti una componente in grado di rafforzare il corpo di un vino.

A seconda della quantità di residuo fisso contenuto (misurato in grammi/litro) e del volume alcolico, i vini possono essere divisi in:

  • Vini leggeri: 9-15 g/l di residuo fisso e volume alcolico fino a 12%. Sono vini giovani e di facile beva. Come il nostro Bacco Bianco: un vino leggero e piacevole, dai delicati aromi fruttati e floreali e dalla gradazione alcolica contenuta, perfetto per il consumo quotidiano.
  • Vini di medio corpo: 16-28 g/l di residuo fisso e volume alcolico fino a 13%. Vi sono compresi gran parte dei bianchi e dei rossi di media struttura.
  • Vini di corpo: 29-44 g/l di residuo fisso e volume alcolico fino a 14%. Sono in genere vini rossi, come ad esempio il nostro Rosso Barrique: intenso, strutturato e dal sapore persistente, con un bouquet complesso ed elegante.
  • Vini robusti: residuo superiore ai 45 g/l e volume alcolico superiore a 14%. Sono vini di grande struttura, ricchi di zuccheri e sostanze, come i grandi rossi, i passiti o i vini liquorosi.

La struttura di un vino si può notare già a un primo esame visivo, facendo ruotare il liquido nel calice e valutandone la resistenza e la sua viscosità. E poi, naturalmente, la si apprezza a pieno al momento dell’assaggio. La densità del liquido, la sua maggiore o minore pastosità e la sensazione gustativa di morbidezza sono tutte caratteristiche che aiutano a definire il corpo del vino.

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